cuore sacro,ottati (SA), 2023

 Cuore sacro

Residenza artistica “Silvae fragmenta”

Ottati (SA)  2023

L’installazione in argilla esplora il rapporto tra essere umano e natura, presentando un cuore umano da cui emergono elementi naturali locali, a creare un legame simbolico tra anatomia e paesaggio. L’opera, concepita come organismo vivente, evolve nel tempo seguendo il ciclo delle stagioni.

Ispirata alla tradizione popolare campana e al linguaggio visivo degli ex-voto, colloca un cuore ingrandito all’interno di una biforcazione d’albero, esposto nella sua fragilità e intrecciato alla vita vegetale. Questo incontro tra corpo e natura genera una narrazione sull’interdipendenza tra le due forme di vita.

L’opera invita a riflettere sulla responsabilità umana verso l’ambiente, trasformando il cuore in simbolo di una “natura umana condivisa”.
Realizzata attraverso modellazione scultorea, installazione site-specific e processi di crescita naturale, si colloca tra scultura, installazione e osservazione partecipata, offrendo un’esperienza intima e rivelata per gradi

h-eart(h), Ponza (lT), Ponza Land art 2023

 residenza artistica Ponza LandArt
orto botanico di Ponza
aprile 2023

Re-born Butterflies, Casina (RE),2021 Vincitrice bando Land Art Effetto notte

land art ,vincitori Effetto Notte 2021
Vincitore bando 2021 land art Effetto Notte, Casina (RE) foto di Akiva Studio - Tell your story. #landart #reggioemeilia #avellino #womanlandart #covid #installationart #contemporaryart

 

Opera vincitrice Effetto Notte Land Art 2021

Reborn_butterflies 60 x 350 cm
legno, ferro, vernice Casina (RE)

Natural Cathedral, Sokole, Poland 2019 Rezydencja Artystyczna LANDART

Natural Cathedral
legno carbonizzato, muschio e cenere
450 x 750 cm
Sokole, Poland 2019
Rezydencja Artystyczna LANDART

 

"BLACK MEMORIES" Rezydencja Artystyczna LANDART 2019,Sokole Polonia

Fotografia dell’installazione Black Memories di Irene Russo, collocata in una radura di foresta. In primo piano si vede un tronco bruciato su cui è poggiato un grande libro di carta artigianale aperto, con impresse le tracce circolari di un albero. Intorno, una fitta vegetazione verde e alberi alti che filtrano la luce naturale. L’opera appare in dialogo silenzioso con l’ambiente circostante, evocando la memoria di un bosco scomparso.
Black Memorie, 2019, Sokole,Poland
“Black Memories” Impronta circolare di un tronco d’albero su carta marrone, realizzata con inchiostro nero. Le linee concentriche dei cerchi di crescita appaiono irregolari e parzialmente interrotte, evocando l’immagine di una memoria fossile o di una traccia del tempo impressa sulla materia. L’opera trasmette un senso di assenza e permanenza, come un ricordo fragile della foresta perduta.
stampa del tronco con calco del carbone, stampa al "cucchiaio"
Fotografia dell’installazione Black Memories di Irene Russo, collocata in una radura di foresta. In primo piano si vede un tronco bruciato su cui è poggiato un grande libro di carta artigianale aperto, con impresse le tracce circolari di un albero. Intorno, una fitta vegetazione verde e alberi alti che filtrano la luce naturale. L’opera appare in dialogo silenzioso con l’ambiente circostante, evocando la memoria di un bosco scomparso.
Black Memories, 2019 — installazione ambientale, calchi di legno carbonizzato e carta, dimensioni variabili. Realizzata in una foresta abbattuta in Polonia, l’opera si configura come un libro aperto sul paesaggio: le pagine raccontano, attraverso le impronte dei tronchi, la memoria di un bosco perduto.

foto a cura di Andrea De Lucia

Black Memories

Black Memories (2023) di Irene Russo è un’installazione site-specific realizzata in una foresta abbattuta in Polonia. L’opera si presenta come un grande libro aperto, composto da calchi di tronchi bruciati impressi su pagine di carta artigianale, poggiato su un ceppo annerito.

Il lavoro riflette sulla perdita della natura e sulla memoria che essa lascia nel tempo: ogni impronta racconta la storia di un albero scomparso, trasformando il luogo della distruzione in un archivio poetico.

Immerso nel silenzio del bosco, Black Memories invita lo spettatore a fermarsi, osservare e riconnettersi con la fragilità del paesaggio naturale. L’opera trasforma il gesto della combustione in atto di conservazione, rendendo visibile ciò che sopravvive alla scomparsa — la traccia, la memoria, la materia stessa del tempo.

Lux Lucis, 2019, Festival Luci in altura, Lioni(AV)

foto di Antonio Sena

L’opera nasce dall’idea di una rinascita della natura, esplorando la luce come principio vitale e forza rigeneratrice. Attraverso la fiber art, l’installazione costruisce una scenografia immersiva all’interno del parco, dove fibre naturali si intrecciano con la vegetazione creando un ambiente che respira insieme al paesaggio.

La luce diventa elemento attivo: si riflette, attraversa, si mescola alle fibre, dialogando con gli alberi e guidando lo spettatore in un percorso di percezione e scoperta. L’opera invita a rileggere il paesaggio naturale in chiave poetica e sensoriale, suggerendo una riflessione profonda sul legame tra essere umano e ambiente.

Realizzata interamente con materiali naturali, l’installazione consolida il proprio dialogo con l’ecosistema del parco, inserendosi in una ricerca artistica dedicata alla consapevolezza ecologica e alla tutela del paesaggio.

Attraverso la forma, la materia e l’interazione con la luce, il parco si trasforma in un luogo di contemplazione e partecipazione sensoriale. L’opera invita il pubblico a farsi parte del processo di crescita e rigenerazione, riaffermando la continuità della vita e l’urgenza di proteggere gli habitat naturali.

"BLACK HUG" Vincitrice LEDRO LAND ART 2017, Ledro

foto di Massimiliano Rosa

Rural lab festival 2017, Porto Viro, Rovigo

 

Rural lab festival 2017

Materiali canne intrecciate, colore naturale

Installazione.

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